📝Ma tu leggi l’informativa sulla privacy o clicchi subito su “autorizzo il trattamento dei miei dati personali”? 🙈

Sì, lo so, quando cerchiamo qualcosa su internet, di solito l’informativa sulla privacy per noi è soltanto quella finestra fastidiosa che compare davanti ai nostri occhi e non ci lascia andare avanti.

E di sicuro non abbiamo voglia di “perdere tempo” a leggere il documento che ci viene sbattuto contro. Ma non è solo questo. Solitamente il pulsante “acconsento” ha un colore più attrattivo oppure l’opzione “sì” risulta già selezionata di default. Tutto questo ci porta a dare il nostro consenso velocemente e senza pensarci.

Ma a cosa esattamente stiamo dando il consenso? I punti possono variare, ma in generale i nostri dati servono per scopi pubblicitari, in modo che ci vengano forniti annunci personalizzati a seconda dei nostri interessi e delle nostre caratteristiche personali oppure per guidarci nei percorsi di ricerca (quando cerchiamo informazioni su Google, ad esempio).

Non voglio addentrarmi nei vantaggi e negli svantaggi di questo sistema, perché altrimenti non finiremmo più! 😅

Il punto è che i nostri dati valgono🤑, cioè nome, sesso, codice fiscale, indirizzo e-mail, numero di telefono, ma anche orientamento sessuale, religione o geolocalizzazione hanno un prezzo. E direi che questo prezzo è anche piuttosto alto, se notiamo che, secondo le statistiche pubblicate dalla Commissione Europea, la cifra totale generata dalla data economy in EU e Regno Unito nel 2020 supera i 440 miliardi di euro.

Questo vuole dire che quando noi forniamo i nostri dati online in cambio di un servizio o un’agevolazione (come l’uso dei social o degli “sconti” sui prezzi di prodotti), questi vengono venduti ad aziende per diversi scopi.

Da qui nasce anche la figura del data broker, che raccoglie, riorganizza e rivende questi dati, perché siano più facilmente consultabili e utilizzabili.

🔴 Il vero problema è che noi siamo spesso poco consapevoli delle grandi conseguenze di questi piccoli click. Ciò significa che siamo molto più influenzabili di quanto pensiamo nelle nostre scelte sia online, quando vediamo gli annunci che ci vengono proposti o quando veniamo guidati nelle nostre ricerche verso una specifica direzione (non decisa da noi), sia offline. E qui vi basterà un solo esempio: l’utilizzo dei dati personali nelle campagne politiche per influenzare il voto dei cittadini. Vi sembra poco? 😱

Credo che ora sia abbastanza chiaro perché sia così importante informarsi, leggere attentamente le informative ed essere consci dei propri diritti sulla privacy, e di cosa fare nel caso questi diritti vengano violati.

ℹ️ In Italia esiste un autorità amministrativa indipendente, il GDPD (Garante per la protezione dei dati personali), che si occupa proprio di tutelarci in questo senso. Vi consiglio di dare un’occhiata al sito https://www.garanteprivacy.it/ per sapere esattamente quali sono i nostri diritti e come agire quando questi non vengono rispettati.

Tutto ciò che ci riguarda è denaro. Avevi mai ragionato in questi termini? 💸

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